NINO BASSO
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NINO BASSO
Spilimbergo PN - Italia
Inizio la mia storia nel mondo del design quando, poco più che ventenne, accantono il lavoro di tecnico progettista per iscrivermi alla Scuola Politecnica di Design di Milano dove alcuni lustri dopo, negli anni 93-94, torno come docente del Master di Design d'interni dei mezzi di trasporto ferroviari.
Durante il soggiorno milanese abbinavo allo studio il praticantato presso un famoso studio di Industrial Design e la frequentazione di artisti quali Bruno Munari, Carlo Nangeroni e Nino Salvatore pittore nonché direttore della scuola di design che frequentavo.
Non cessavano tuttavia le visite ai musei e mostre della città che ho proseguito con identica passione anche in altre città dove per ragioni di lavoro mi sono trasferito dopo il soggiorno milanese.
Fu proprio in quegli anni che scoccò la scintilla che mi fece volgere lo sguardo anche al mondo dell'arte trasformandomi nel tempo da costante osservatore appassionato d'arte a interprete creativo di diversi linguaggi artistici: pittura, scultura, ceramica, e naturalmente design.
Favorito da una spiccata propensione a sperimentare forme ed abbinamenti di materiali particolari ed insoliti, ho lavorato nel corso degli anni nel settore del design e design industriale per una committenza operante nei settori della moda, dell'arredo d'interni,... che hanno arricchito la mia esperienza sulle lavorazioni artistiche dei vari materiali e sull'alta artigianalità che li unisce.
E' stato quindi un passaggio naturale avvicinarmi all'arte in piena libertà. Ci sono giorni in cui un fatto, una lettura, una musica, un oggetto, catturano la mia attenzione e diventano una ricca presenza emozionale per un’ opera unica di carattere concettuale, o un’opera unica di dense suggestioni emotive.
RIFLESSI DI LUCE
RIFLESSI DI LUCE è il titolo di una serie di opere pittoriche aventi come minimo comune denominatore un uso accentuato dell'ombra che obbliga l'osservatore a prendere atto di un diverso concetto di ritratto.
In queste opere, le immagini vengono sintetizzate dal chiaro-scuro il cui valore sfugge all'apprezzamento utilitaristico perché ogni soggetto appare in modo diverso da come si mostrerebbe all'occhio ispirato da esigenze pratiche.
L'artista ha voluto sublimare la realtà al di sopra del suo apparire usuale come verità finita, lasciando all'osservatore un ampio margine di interpretazione o soggettivazione. Le diverse opere sfuggono quindi ad una valutazione utilitaristica e sono accettabili solo dal punto di vista emozionale, con sentimenti di piacere o di angoscia.
L'ombra o il buio profondo che avvolge ogni immagine è stato ottenuto grazie ad una tela particolare con cinque distinte fasi di lavorazione e quindi va considerata non semplice supporto su cui dipingere, ma parte dell'opera stessa.
La tecnica pittorica usata è un mix di tecnica ad olio ed acquarello, con liso di pennelli modificati.